martedì 17 giugno 2008
I partecipanti ad una tavola rotonda a Ginevra rilevano la pertinenza del progetto dautonomia
I partecipanti ad una tavola rotonda, a Ginevra, sul Sahara sono stati unanimi a sottolineare la pertinenza dell'iniziativa marocchina d'autonomia nelle province del sud, che costituisce, hanno detto, " la soluzione la più adottata" a questo conflitto che dura.
L'ONU è arrivata, secondo loro, a questa stessa constatazione nella sua ultima risoluzione (1813), constatazione confermata dall'Inviato personale del segretario generale per Sahara occidentale, il sig. Peter Van Walsum " chi conosce perfettamente che li tiene ed i risultati di questo conflitto e che si è espresso con cognizione di causa, perchè ha sorvegliato quattro round di negoziati".
Inoltre egli " si è reso sul posto, ha incontrato tutte le parti interessate dalla questione, prima di chiedere alle parti recalcitranti di dare prova di realismo quanto alle loro rivendicazioni di un'indipendenza, secondo lui, irrealistica ed irrealizzabile".
In occasione della riunione, tenuta giovedì a Ginevra, ed animata dal sig. Charles Graves, Presidente dell'ONG americana " Interfaith International" , iniziatrice di quest'evento, i partecipanti hanno ritenuto che questo conflitto, una fonte potenziale d'instabilità nella regione, fa soffrire migliaia di famiglie, che affermano che era tempo di girare la pagina dei piani di cui l'inapplicabilità è avverata e riconosciuta dall'ONU.
La constatazione fatta dal Sig. Van Walsum in realtà dipeso da tempo dalla maggioranza da sahariani da sapere, che un'autonomia sotto la sovranità del Marocco è la sola soluzione adeguata. I partecipanti hanno denunciato l'atteggiamento dell'Algeria che tira le corde nelle diapositive con solo obiettivo di fare durare lostatu quo nonostante tutte le sofferenze che ciò genera ed i blocchi che questa situazione genera in particolare per la costruzione dell'Unione del Magreb arabo.
Secondo loro, " la sola preoccupazione di questo paese è di vedere giungere il suo desideri egemonici".
La proposta del Marocco si distingue anche con il carattere globale del suo approccio e permetterà soprattutto di porre fine ad un dramma umanitario e sociale unico al mondo.
Famiglie strappate, separate dalla forza a colpi di eliminazioni e di scomparse involontarie da parte del Polisario, ma la messa in atto della proposta del Marocco contribuiranno a riunire queste famiglie ed a refonder una coesione sociale iniziata da anni di bastonamenti totalitaristi, da ripercussioni fisiche e psichiche di deportazioni di bambini in età bassa allo straniero, lontano dal calore e dall'affezione dei suoi.
Inoltre hanno fatto osservare che se la maggioranza delle popolazioni sahariani vive nel suo paese nella stabilità e con la sensazione autentica d'appartenenza ad una patria, che favorisce l'emergenza dei cittadini coscienti dei loro doveri e fieri dei loro diritti, un'altra parte forzata a vivere in un ambiente ostile, vittima di un sequestro insidioso che la priva delle libertà di circolazione e d'espressione.
Le grandi linee del progetto d'autonomia è stata esposta all'assistenza, il quale progetto offre l'opportunità al Polisario di un'uscita onorata, hanno affermato, che chiama l'Algeria di afferrarla, da parte sua.
Hanno in particolare preso parte a questa tavola rotonda, organizzata sotto il tema " Autonomia del Sahara, soluzione realistica ad un dramma umanitario" , il sig. Moulay Ahmed M'ghizlate, membro del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS), la signora Saadani Maoulainine, una delle vittime di deportazione forzata, il sig. Sidati Ghallaoui, ex-rappresentante del Polisario in Italia, e la signora Hajbouha Zoubeir, militante associativa a Laâyoune.
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